- In lavatrice come ammorbidente:versare 100 ml di una soluzione al 15% nella vaschetta dell’ammorbidente. Aceto e acido citrico, come ammorbidenti, favoriscono la degradazione di enzimi e residui dei detersivi, contribuendo a eliminare il loro potere allergizzante. Qualcuno suggerisce di aggiungere all’acido citrico anche alcune (2-3) gocce di olio essenziale. Bisogna tener presente, però, che alcuni tipi di olio essenziale possono essere resi inattivi dall’acidità. Importantissimo è però che l’acido citrico rende i panni più facili da stirare e quindi più belli.
- In lavatrice come disincrostante:ogni mese versare 1 litro di una soluzione al 20% direttamente nel cestello vuoto e avviare un programma ad alta temperatura (60°). Oppure sostituire l’acido citrico con 1 litro di aceto;
- In lavastoviglie come brillantante:riempire la vaschetta del brillantante di una soluzione al 15% di acido citrico e regolare la manopola graduata sul numero più alto;
- Per il water:versare sullo scopino la soluzione di cui sopra per poi utilizzarlo per pulire a fondo il wc (si può anche usare il bicarbonato di sodio che oltre alla sua funzione detergente e igienizzante è efficace anche nel neutralizzare gli odori);
- Su tutte le superfici lavabili:applicare una soluzione al 15% per eliminare le incrostazioni calcaree. Lasciare agire qualche minuto e risciacquare. Non va però utilizzato su marmo e pietre, legno, cotto e tutte le superfici sulle quali è sconsigliato l’uso di sostanze acide;
- Detergente/lucidante sanitari fai da te:in uno spruzzatore diluire 75gr di acido citrico in 250 ml di acqua tiepida e aggiungere un cucchiaino di detersivo piatti. Miscelare il tutto. Rimuove allo stesso tempo sporco e calcare e dona brillantezza! Sarebbe meglio produrne una dose limitata perché dopo qualche giorno la soluzione potrebbe assumere un cattivo odore (dovuto alla scomposizione dei tensioattivi da parte dell’acido) e perdere efficacia;
- Igienizzante:aceto e acido citrico, miscelati, liberano dalle impurità e distruggono le sostanze nocive. Il motivo è legato al grado di acidità o alcalinità dell’ambiente (pH). I valori del pH vanno da 1 a 14. Il valore 7 indica la neutralità; un numero inferiore a 7 indica acidità, superiore a 7 basicità o alcalinità. I batteri più comuni vivono bene in un intervallo di pH attorno alla neutralità, diciamo tra 4,5 e 10, in un ambiente da debolmente acido e debolmente alcalino. Oltre questi valori non sopravvivono. Utilizzando un acido molto forte (inferiore a 4,5) o un alcale molto forte (superiore a 10) si altera il pH in cui vivono i batteri, quindi si sterilizza. Né l’aceto né l’acido citrico sono così forti, per cui da soli non hanno un buon effetto sterilizzante, ma miscelati sì, perché il pH diminuisce: si potenziano a vicenda. Per una soluzione molto concentrata si consiglia di mescolare in parti uguali aceto e acido citrico al 20%.

Acido citrico...lo sapevi che...
Per iniziare, vorrei parlarvi dell’acido citrico, è un acido molto dolce, cioè non aggressivo come lo sono ad esempio quello cloridrico o fosforico.
È una sostanza assolutamente naturale, è infatti presente in quasi tutta la frutta, in particolare il succo di limone ne contiene il 5-7%. È inodore ed è usato nell’industria alimentare e farmaceutica come acidulante e conservante.
L’acido citrico reagisce con il calcare e forma dei citrati solubili, questo fa sì che il calcare non sia più in circolo e quindi i tessuti sono più morbidi e gli elettrodomestici funzionano meglio.
E’ molto importante tenere sempre presente che i prodotti acidi non vanno usati insieme ai detersivi che sono basici, altrimenti ne annullano l’effetto. Vanno infatti usati nell’ultimo risciacquo.
L’acido citrico si presta bene a diversi utilizzi, per questo io lo uso in sostituzione di diversi prodotti detergenti: